Quale antico filosofo greco è chiamato il padre della botanica. Teofrasto: biografia, informazioni, vita personale

Soggetto e oggetti della scienza. La capacità degli estratti d'orzo di convertire l'amido in zucchero. Catena endoplasmatica. Le scienze sono diverse l'una dall'altra. Teoria della filembriogenesi. Metodi della scienza biologica. Nuove scienze. La biologia è la scienza della natura vivente. Sviluppo delle larve di mosca dalle uova deposte. Genetica delle popolazioni. La clonazione animale è iniziata. Teoria biologica (fagocitica) dell'immunità. Biologia. Ittiologia. Problemi di biologia.

"Una breve storia dello sviluppo della biologia" - Robert Koch al lavoro. Ippocrate. Scienziati arabi. Conquiste della biologia moderna. Andrea Vesalio. Breve storia dello sviluppo della biologia. Aristotele. Leonardo Da Vinci. Disegni dall'atlante di Vesalio. Karl Ernest Baer. Carlo Linneo. Claudio Galeno. William Harvey. Mattia Schleiden. Giuramento di Ippocrate. Ilya Mechnikov. Jean Baptiste Lamarck. Rivedi le domande. Georges Cuvier. Disegni dall'atlante di Leonardo. Carlo Darwin.

“Una breve storia della biologia” - Paradigmi della genetica classica. Teoria del paradigma. Biologia molecolare e riduzionismo. Paradigma organismico. Fondamenti filosofici della biologia classica. Metodo induttivo-empirico. L'emergere della biologia. Scuole scientifiche. Paradigma evolutivo. Il mondo è come un organismo. Paradigma semiotico. Modelli cognitivi della biologia. Embriologia degli invertebrati. Trasformismo. Modelli cognitivi della biologia.

“Storia e metodologia della biologia” - Periodo ellenistico. Egitto. Idealismo oggettivo. Anassagora. La scala della natura di Aristotele. Biblioteca della città di Alessandria. Aristotele. Asimov Isacco. Origine della scienza. La dottrina delle cause naturali delle malattie. Il motto di Pitagora. Dioscoride. Erofilo. Origini umane. Storia degli animali. Ha studiato l'anatomia delle pecore. Sviluppo della conoscenza biologica. La dottrina di Aristotele dei tre tipi di anime. Anassimene. Eraclito di Efeso.

"Le fasi principali dello sviluppo della biologia" - Le principali direzioni della biologia moderna. Ugo de Vries. Biologia. Galeno. Individuare somiglianze e differenze. L'emergere di stati antichi. Leonardo di Ser Piero da Vinci. Scienza descrittiva. Metodi scientifici. Una breve storia della biologia . La scienza. Periodo rinascimentale. Aristotele. Fasi di sviluppo della biologia. Teofrasto. Il principio del “non dare nulla per scontato”. Confronto dei fatti. Raccolta di materiale fattuale. Periodo "genetico".

“Fasi di sviluppo della biologia” - Periodo rinascimentale. Riempi la tabella. Creazione della teoria cellulare. Sfera dell'attività umana. Galeno. Leonardo di Ser Piero da Vinci. Biologia. La biologia come scienza. Ippocrate. Individuare somiglianze e differenze tra organismi. Confronto dei fatti. Metodi scientifici. Rispondere alle domande. Fasi di sviluppo della biologia. Ugo de Vries. L'emergere di stati antichi. Aristotele. Periodo "genetico". Raccolta di materiale fattuale.

Teofrasto - un famoso scienziato greco antico, naturalista, uno dei creatori della botanica, filosofo - era originario della città di Erez, dove nacque nel 371 a.C. e. In gioventù, trasferitosi ad Atene, fu allievo di famosi filosofi (nella sua città mostrò interesse anche per la filosofia, ascoltando Leucippo). Dapprima fu studente all'Accademia di Platone e, dopo la sua morte, divenne studente al Liceo aristotelico. Rimase in questa veste finché Aristotele non lasciò Atene per sempre.

Le fonti indicano che Teofrasto era una persona intelligente, versatile, possessore delle migliori qualità spirituali: umanità, gentilezza, reattività. La sua biografia non è stata segnata da eventi inaspettati o shock speciali. Dopo la sua nascita fu chiamato Tirtham, ma Aristotele, come dice la leggenda, gli diede il soprannome di Teofrasto, che significava “oratore divino”, “possessore della parola divina”. È difficile determinare quanto sia vera la leggenda, ma è noto che Teofrasto era davvero un eccellente oratore e lo studente preferito di Aristotele, che divenne uno dei suoi pupilli più famosi. Fu a lui che Aristotele lasciò in eredità tutti i suoi manoscritti e la biblioteca accumulata, e fu Teofrasto a dirigere la scuola peripatetica quando il mentore morì. Fonti antiche raccontano che il numero degli allievi di Teofrasto raggiunse le duemila persone, e il suo nome risuonò ben oltre i confini del suo paese.

Si ritiene che Teofrasto fosse autore di 227 opere. La maggior parte di essi non è sopravvissuta fino alla nostra era, e quelli rimanenti portano l'impronta distruttiva del tempo e ripetute riscritture. Due importanti opere di botanica sono sopravvissute fino ad oggi. Il primo, composto da 9 libri, è “Storia naturale delle piante”, che delinea la sistematica, l'anatomia e la morfologia delle piante (usando la terminologia moderna). Lo stesso materiale fattuale, ma presentato dal punto di vista della fisiologia vegetale (teorica e applicata), ha costituito la base del secondo saggio - "Sulle cause delle piante", o "Sui fenomeni della vita nelle piante", composto da 6 libri.

Una valutazione oggettiva delle opere botaniche di Teofrasto è complicata dalla conservazione incompleta delle sue opere, nonché dalla difficoltà di distinguere tra le idee del filosofo e il suo eccezionale mentore Aristotele. È possibile che Teofrasto predicasse i suoi pensieri in misura maggiore di quanto fosse uno scienziato indipendente. Nel senso stretto del termine, le opere di Teofrasto non possono essere definite scientifiche, tuttavia, per il suo tempo, le sue opere erano la migliore raccolta di informazioni sul mondo vegetale. Inoltre, sono un prezioso monumento alla cultura dell'antica Grecia nel suo insieme. È anche noto che Teofrasto scrisse il "Libro di testo di retorica", nonché il libro "Personaggi", in cui analizzò vari tipi di persone. Tutte queste pubblicazioni non sono sopravvissute fino ad oggi.

(371-286 a.C.) - celebre scienziato greco, definito il padre della botanica, originario dell'isola di Lesbo della città di Erez, da cui il soprannome - Teofrasto Eresio. Ascoltò prima Leucippo nella sua città natale, poi Platone, e dopo la sua morte passò ad Aristotele, dal quale non si separò mai finché il grande filosofo non lasciò Atene per sempre.La vita di T. procedette in modo relativamente calmo e felice. Era un uomo intelligente, riccamente dotato, allo stesso tempo gentile, umano, con un'anima comprensiva. Era un eccellente oratore e, secondo la leggenda, ricevette il soprannome da Aristotele per la sua eloquenza. Teofrasto", che significa “oratore divino”; ha sostituito il suo nome originale - Tyrtamos. Che fosse davvero così o no, in ogni caso T. fu lo studente più eccezionale e amato di Aristotele, ereditò da lui tutta la sua biblioteca, tutti i manoscritti, e dopo la morte del suo maestro divenne il capo della scuola peripatetica . Il numero dei suoi studenti, secondo la testimonianza degli antichi, raggiunse le 2000 persone, e la sua fama si diffuse ben oltre i confini della Grecia. Gli vengono attribuite 227 composizioni; la maggior parte di essi andò perduta, e nessuna si conservò completamente, senza essere danneggiata dal tempo e dagli scribi. Sono giunte a noi due grandi opere botaniche del T.; l'uno chiamato “Storia”, o meglio “Storia naturale delle piante” (Θεοφραστου περί ωυτών ίστορίαι), l'altro “Sulle cause delle piante” (θ. περί αιτιών φυτικ ώ ν) - un trattato sui fenomeni della vita nelle piante . La storia naturale delle piante è composta da 9 libri e il contenuto corrisponde alla nostra morfologia, anatomia e tassonomia delle piante. Si occupa principalmente delle parti principali delle piante e T. distingue tra parti esterne e interne. Esterno: radici, steli, rami e germogli, foglie, fiori, frutti. T. considera il seme, come i suoi predecessori, l'“uovo” delle piante, ma T. non sapeva quale connessione ci fosse tra il seme e il fiore. Componenti interni - abbaio, legna E nucleo, che a loro volta consistono in succo, fibre, vissuto E carne. Ciò che T. intendeva con ciò non è del tutto chiaro. In alcuni casi il succo è succo di latte, in altri ad esempio qualcos'altro. resina o gomma. Le fibre e le vene prendono senza dubbio il nome dalla loro somiglianza con le parti corrispondenti degli animali. Le fibre di T. sono fasci di fibre a pareti spesse, ma in altri casi, a quanto pare, fasci vascolari, per esempio. nelle foglie. Le fibre non si ramificano. Le vene sono tubi ramificati pieni di succo: latticiferi, canali resiniferi, ecc., E ancora fasci vascolari. È curioso che la botanica parli ancora di “vene” e “nervi” delle foglie: un'interessante esperienza di termini che hanno perso il loro significato diretto, interessanti echi dell'antichità scientifica. La carne, infine, si trova tra le fibre e le vene ed è caratterizzata dal fatto di essere divisibile in tutte le direzioni, mentre le fibre, ad esempio, sono divise solo longitudinalmente. Combinandosi in vari modi, queste 4 parti principali o primarie formano il midollo, il legno e la corteccia. Le parti esterne delle piante sono caratterizzate con esempi e con qualche dettaglio. La classificazione e il sistema delle piante T. è molto semplice; Innanzitutto divide l'intero regno vegetale in 4 divisioni: alberi, cespugli, piante perenni E erbe aromatiche , e in ciascun dipartimento si distinguono due gruppi: piante selvatiche e coltivate. Poi descrive alberi e arbusti, soprattutto greci, ma anche stranieri, toccando molte importanti questioni teoriche e pratiche, parlando della propagazione naturale e artificiale delle piante, del legno dal punto di vista tecnico, dei metodi di dispersione dei semi, anche di l'impollinazione artificiale, interpreta l'aspettativa di vita, la malattia e la morte delle piante. Quando si tratta di piante perenni, T. descrive prima quelle selvatiche (ce ne sono 2 categorie: "con spine" e "senza spine"), poi quelle coltivate: "piante per ghirlande", cioè "fiori" da giardino e piante ornamentali. Fanno parte di questo gruppo le T. e le rose (e quindi gli arbusti) e le erbe annuali. Due libri dell'opera sono dedicati alle erbe, principalmente cereali, legumi, verdure, ecc. In totale T. conosceva più o meno 400 piante, comprese piante sporali: felci, funghi, alghe. Dal testo, tra l'altro, è chiaro che conosceva non solo le alghe mediterranee, ma anche grandi forme dell'Atlantico, apparentemente alghe (libro 4, capitolo VII). In generale, le descrizioni delle piante di T. sono brevi e non sufficientemente chiare, quindi nella maggior parte dei casi non è facile indovinare di quale pianta sta parlando. L’ultimo (9°) libro della “Storia Naturale”, considerato da alcuni l’opera speciale di T., tratta i succhi specifici e i poteri curativi delle radici. È molto più debole di altri, di natura strettamente applicata, e nel suo contenuto e nella sua presentazione è un'opera del tipo di quelle "materia medica", che per molti secoli dopo T. furono gli unici e pietosi rappresentanti della conoscenza botanica. La seconda opera di T. - "Sulle cause delle piante", o, più correttamente nel significato, "Sui fenomeni vitali delle piante" - rappresenta, per così dire, un'elaborazione dello stesso materiale fattuale, ma da un punto diverso di vista; Il contenuto è di fisiologia vegetale teorica e applicata. L'intera opera è composta da 6 libri e inizia con la descrizione dei metodi di origine, riproduzione e crescita delle piante. T. consente la generazione spontanea delle piante, come si presumeva prima e per molti secoli dopo. "Spontaneamente", dice, "quelle piante che sono più piccole e, principalmente, annuali ed erbacee (libro 1, capitolo V). Assumendo questo metodo come primario, T. considera tuttavia la propagazione delle piante per semi e altre parti del il più ordinario e il più diffuso, per così dire, normale: esamina in dettaglio l'influenza delle condizioni esterne sulle piante, principalmente alberi - caldo, freddo, venti e suolo, e i cambiamenti che le piante subiscono sia sotto l'influenza di fattori esterni che sotto l'influenza della cultura. Inoltre, parla della coltivazione di varie piante, dagli alberi ai cereali e alle verdure, e spiega in dettaglio la propagazione delle piante tramite semi, innesti, germogli e altri problemi applicati all'orticoltura e all'agricoltura. Un intero libro (5°) è dedicato ai fenomeni anormali nella vita delle piante; Interessanti i capitoli sulle malattie, sulla morte naturale e artificiale delle piante. L'ultimo (il sesto) libro, come la prima opera, è molto più debole degli altri; parla del gusto e dell'odore delle piante. Queste sono le opere botaniche di T. Scorrendole rapidamente si rimane involontariamente stupiti dalla ricchezza del contenuto, dalla straordinaria diversità e importanza dei problemi sollevati. Quando approfondisci il testo, ti senti deluso e di nuovo involontariamente sorpreso dalla discrepanza tra l'enormità dei compiti e delle domande e le pietose risposte ad esse, tra la straordinaria, veramente “divina” curiosità della mente e la sua povera, noiosa soddisfazione . Una valutazione critica e imparziale di T. non è facile. Non è facile perché il testo delle sue opere non è giunto a noi completamente intatto e, in secondo luogo, perché in generale si sa poco sullo sviluppo e sulla storia del pensiero scientifico nell'antica Grecia. Innanzitutto non sappiamo cosa appartiene allo stesso T. e cosa al suo maestro Aristotele. L'opera di Aristotele sulle piante (θεωρία περί φυτών) è andata perduta. T. ereditò la biblioteca, i manoscritti del suo maestro, tra i quali, molto probabilmente, c'erano ancora opere inedite, forse appunti grezzi contenenti i suoi pensieri, appunti e fatti da lui selezionati. Forse T. è più un editore delle opere di Aristotele e un predicatore delle sue idee che un pensatore e scienziato indipendente. Per lo meno, ha attinto abbondantemente e spudoratamente a questa fonte. Inoltre, cresce la fiducia in questo che non cita Aristotele da nessuna parte, anche quando ripete parola per parola alcuni passaggi delle sue opere. È possibile, come vogliono alcuni ammiratori di T., che lo abbia fatto con il consenso e addirittura per volontà dello stesso Aristotele, ma questo non cambia l'essenza della questione: non sappiamo cosa gli appartiene e cosa non appartenergli. In ogni caso, l'enorme influenza di Aristotele è evidente. L'anatomia vegetale di T. è senza dubbio un'imitazione dell'anatomia animale di Aristotele, ciò si riflette sia nell'idea generale che nei dettagli. Cerca di applicare i principi, la teoria sviluppata da Aristotele riguardo all'organizzazione degli animali, alla struttura delle piante, e questo desiderio preconcetto non può che portarlo alla dissonanza con i fatti. La teoria regna, ma c’è poca preoccupazione per l’attendibilità dei fatti. In generale, le informazioni fattuali di T. riguardo al regno vegetale era poco al di sopra delle opinioni attuali sviluppate dalla vita quotidiana, al di sopra di ciò che sapevano i contadini, i collezionisti, i venditori di erbe medicinali e i commercianti. La credulità di T. nelle storie di queste persone è estremamente grande, e le sue stesse osservazioni, la sua conoscenza diretta con il mondo vegetale erano estremamente limitate, e in questo senso, così come nella chiarezza e certezza della presentazione, T. è molto inferiore al suo maestro Aristotele. Sprengel sottolinea giustamente il frequente “questo dicono” o “questo dicono gli Arcadi” di T.. Non ha meno ragione nel sottolineare che T., a quanto pare, ad eccezione dell'Attica, dell'Eubea e di Lesbo, non si trovava quasi da nessuna parte, nemmeno in Grecia, anche se ai suoi tempi ciò poteva essere fatto con assoluta comodità. Il tentativo di Meyer di eliminare questo rimprovero suggerendo che T. abbia raccolto materiali - "almeno per la maggior parte durante il viaggio" - non ha alcun fondamento fattuale. Dalle descrizioni di molte piante risulta chiaro che T. le conosceva solo per sentito dire. Secondo gli antichi, T. costruì un giardino botanico - forse, ma non sappiamo cosa vi crescesse e cosa vi facesse T.. In T., come nella maggior parte degli scienziati eminenti del mondo antico, vediamo un'enorme erudizione, grande e nobile desiderio di verità, un'ardente sete di penetrare i segreti della natura e insieme a questo - una completa incapacità di studiare scientificamente questa natura, inoltre - antipatia, antipatia per il lavoro scrupoloso ma necessario di stabilire e studiare i fatti; questo viene lasciato indietro come qualcosa di insignificante, vile, e tutto il talento, tutta l'energia va nell'area del ragionamento astratto e spesso con sorprendente arguzia e logica impeccabile un'idea armoniosa, ma completamente falsa dei fenomeni fisici della natura, in altri casi si rivela solo un gioco di parole, si rivela un'illusione di conoscenza, ma in realtà solo autoinganno. Tutto ciò ci spinge ad avvicinarci a T. in modo più attento e obiettivo, e allo stesso tempo a tutto ciò che l'antichità classica ha dato alla botanica, soprattutto perché di solito si sopravvaluta l'importanza di T. e lo trattano con esagerato entusiasmo. Il nome "padre della botanica" è diventato popolare. Ferdinand Kohn lo definisce il "padre della botanica scientifica", apparentemente affascinato dalla varietà e dalla profondità dei T. domande. A questo proposito il merito di T. è indubbio. Ma il punto è questo risposte T. sono imperfetti, vaghi, ingenui e lontani da ciò che viene chiamato “scientifico”. C’è ancora pochissima “scienza” nel lavoro di T., e La “scienza” botanica non è figlia di T. Anche altri due storici della botanica, E. Meyer e K. Jessen, tendevano a esagerare il significato di T. e talvolta, per mantenere la luminosità del suo alone, indulgevano in ipotesi soggettive e improbabili. K. Sprengel e, in una breve nota, Yu Vizner lo trattarono più severamente. Quindi, le opere botaniche di T. non possono essere chiamate scientifico V in senso stretto questa parola. Si tratta di una raccolta di osservazioni e informazioni sulle piante, più o meno attendibili, raccolte diligentemente, a volte confrontate con successo, spesso utili per la vita pratica. Questa è stata la migliore raccolta di informazioni sul regno vegetale di tutta l'antichità e per molti secoli dopo T. Si tratta di un'opera venerabile e utile. Ha risvegliato il pensiero, lo ha segnalato a grandi problemi, ha suscitato interesse per il mondo vegetale, e questo è il suo grande, innegabile significato. Infine per noi questo è un prezioso monumento dell'antica cultura greca, del pensiero antico con tutti i suoi lati positivi e negativi. T. fu tradotto per la prima volta dal greco in latino da Theodore Gaza e pubblicato a Treviso nel 1483: “Theophrasti de historia et de causis plantarum libros ut latinos legeremus”, Theodoras Gaza (folio). Questa è la prima edizione, da allora ne sono seguite molte, per un elenco dettagliato vedi Pritzel, "Thesaurusliteraturae botanicae" (1851); per dettagli su T. vedere: Kurt Sprengel, "Geschichte der Botanik" (I parte, 1817) e "Theophrast's Naturgeschichte der Gewächse, übersetzt und erläutert von K. Sprengel" (I-II, 1822); E. Meyer, "Geschichte der Botanik" (vol. I, 1854); "K. Jessen, "Botanik der Gegenwart und Vorzeit in culturhistorischer Entwickelung" (1864); J. Wiesner, "Biologie der Pflanzen. Mit einem Anhang: die historische Entwicklung der Botanik" (1889, esiste una traduzione russa); F. Cohn, "Die Pflanze. Vortrage aus dem Gebiete der Botanik" (vol. I, 1896, tradotto in russo).

Teofrasto, o Teofrasto, o Tyrtamos, o Tirtham (lat. Theophrastos Eresios, nato intorno al 370 a.C., Eres a Lesbo - morto tra il 288 a.C. e il 285 a.C., Atene) - Filosofo greco antico, scienziato naturale, teorico della musica.

Scienziato versatile; Insieme ad Aristotele è il fondatore della botanica e della geografia vegetale. Grazie alla parte storica del suo insegnamento sulla natura, si pone come fondatore della storia della filosofia (soprattutto della psicologia e della teoria della conoscenza).

Originario di Eres nell'isola di Lesbo. Studiò ad Atene con Platone, poi con Aristotele e divenne il suo amico più caro, e nel 323 a.C. e. - successore alla guida della scuola peripatetica.

Scrisse (circa 300 a.C.) due libri sulle piante: "La storia delle piante" (latino: Historia plantarum) e "Cause delle piante" (latino: De causis plantarum), che forniscono le basi della classificazione e della fisiologia delle piante, descrivendo circa 500 specie di piante, oggetto di numerosi commenti e spesso ripubblicati.

Nonostante il fatto che Teofrasto nelle sue opere "botaniche" non aderisse ad alcun metodo speciale, introdusse nello studio delle piante idee completamente libere dai pregiudizi di quel tempo e supponeva, come un vero naturalista, che la natura agisca secondo con i propri piani e non con uno scopo essere utile a una persona.

Con la sua caratteristica intuizione, ha delineato i problemi più importanti della fisiologia vegetale scientifica. In che cosa le piante sono diverse dagli animali? Quali organi hanno le piante?

Qual è l'attività della radice, del fusto, delle foglie, dei frutti? Perché le piante si ammalano? Che effetto hanno il caldo e il freddo, l'umidità e la secchezza, il suolo e il clima sul mondo vegetale? Può una pianta nascere da sola (generarsi spontaneamente)?

Un tipo di pianta può trasformarsi in un altro? Queste erano le domande che interessavano la mente curiosa di Teofrasto; per la maggior parte si tratta delle stesse domande che interessano ancora oggi i naturalisti.

La loro stessa produzione è un enorme merito per il grande botanico greco. Per quanto riguarda le risposte, a quel tempo, in assenza del materiale fattuale necessario, non potevano essere fornite con la dovuta accuratezza e scientificità.

Insieme alle osservazioni generali, "La storia delle piante" contiene raccomandazioni per l'uso pratico delle piante. In particolare, Teofrasto descrive accuratamente la tecnologia per coltivare un tipo speciale di canna e ricavarne canne per aulos.

Il più famoso è il suo saggio "Caratteri etici" (traduzione russa "Sulle proprietà della morale umana", 1772, o "Caratteristiche", San Pietroburgo, 1888), una raccolta di 30 saggi sui tipi umani, che raffigurano un adulatore, un chiacchierone, uno spaccone, un uomo orgoglioso, un brontolone, diffidente, ecc., e ognuno è abilmente rappresentato con situazioni vivide in cui questo tipo si manifesta.

Così, quando inizia la raccolta delle donazioni, l'avaro lascia l'incontro senza dire una parola. Essendo il capitano della nave, va a letto sul materasso del timoniere, e durante la Festa delle Muse (quando era consuetudine inviare una ricompensa al maestro) lascia i bambini a casa. Si parla spesso dell'influenza reciproca dei personaggi di Teofrasto e dei personaggi della nuova commedia greca.

La sua influenza su tutta la letteratura moderna è indubbia. Fu a partire dalle traduzioni di Teofrasto che lo scrittore moralista francese La Bruyère creò i suoi “Caratteri o morali della nostra epoca” (1688). Teofrasto è l'origine del ritratto letterario, parte integrante di ogni romanzo europeo.

Del trattato in due volumi “Sulla Musica” (incluso da Porfirio nel suo commento all'“Armonica” di Tolomeo) si è conservato un pregevole frammento, in cui il filosofo, da un lato, polemizza con l'idea pitagorico-platonica della la musica come un’altra “incarnazione” sonora dei numeri.

D'altra parte, considera di scarsa importanza la tesi degli armonici (e forse di Aristosseno), che consideravano la melodia come una sequenza di quantità discrete - intervalli (spazi tra le altezze). La natura della musica, conclude Teofrasto, non è nel movimento intervallare e non nei numeri, ma nel “movimento dell'anima, che si libera del male attraverso l'esperienza. Senza questo movimento non ci sarebbe l’essenza della musica”.

— Testi e traduzioni

— Testi greci:
Opere (Theophrasti Eresii Opera quae supersunt omnia. Lipsiae, testo greco):
* Volume 1. Un'indagine sulle piante (1854)
* Volume 2. Sulle cause delle piante (1854)
* Volume 3. Frammenti (edizione 1862)

— Russi:
* Teofrasto. Ricerche sulle piante. / Per. e nota. M. E. Sergeenko. Ed. I. I. Tolstoj e B. K. Shishkin. (Serie “Classici della scienza”). M.-L.: Casa editrice dell'Accademia delle scienze dell'URSS. 1951. 592 pp. 3000 copie.
o ristampa: Teofrasto. Ricerche sulle piante. - Ryazan: Alessandria, 2005. - 560 p. — ISBN 5-94460-023-3 (Serie “Biblioteca storica antica”).

- "Caratteri":
* Teofrasto sulle proprietà della morale umana. / Per. dal lat. A. Ya. Polekova. San Pietroburgo, 1772. 112 pp.
* Teofrasto. Caratteristiche. / Per. V. Alekseeva. San Pietroburgo, 1888. 32 pp.
* Teofrasto. Caratteri. / Per. V.Smirina. // Menandro. Commedia. Erode. Mimiamba. (Collana “Biblioteca di Letterature Antiche”). M.: Artista. illuminato. 1964. P.260-286.
* Teofrasto. Caratteri. - L.: Nauka, 1974. - 123 p. - (Monumenti letterari). Per., art. e ca. G. A. Stratanovsky. Rappresentante. ed. Ya.M. Borovsky. 50.000 copie
ristampa: San Pietroburgo: Nauka, 2007.

— Altri scritti:
* Teofrasto. A proposito di pietre. / Per. dall'inglese B.V. Kulikova. (Serie “Il mondo delle pietre e dei minerali”). M.: PMI. 2004. 247 pagg.
* Teofrasto. A proposito di pietre. / Trad., art. e com. A. A. Rossius. // Bollettino di storia antica. 2005. N. 3.
* A proposito di fiori. / Per. V. P. Zubova. // Punti-Puncta 7, 1-2, 2007. pp. 7-21.
* Pseudo-Teofrasto. Dei segnali di pioggia, vento, maltempo e secchiate. // Cielo, scienza, poesia... M., 1992. P. 88-100.
* Informazioni sull'anima (frammenti). / Per. G. F. Tsereteli. // Conceria P. I primi passi della scienza greca. San Pietroburgo, 1902.

- Inglese:
* Pubblicazioni nella biblioteca classica di Loeb:
* Volume 1. N. 70. 1916. Ricerche sulle piante, libri 1-5.
* Volume 2. N. 79. 1916. Ricerche sulle piante, libri 6-9. A proposito di odori. A proposito di segnali meteorologici.
*Volumi III-V. N. 471, 474, 475. 1989-1990. Sulle cause delle piante (libri 1-6).

— Altre pubblicazioni:
* Informazioni sui venti e sul tempo - inglese. sentiero 1894.
* “Personaggi” dall'inglese. sentiero Edmond (1929)
* “About Stones”: testo e inglese. sentiero (1956)
* Teofrasto, (1993), Metafisica. Con un'introduzione, traduzione e commento di M. van Raalte, Leiden: Brill

- Francese:
* Nella collana “Collection Bude” “Recherches sur les plantes” è stato pubblicato in 5 volumi. Pubblicato anche nella collana “Collection Bude”:
* Teofraste. Caratteri. Testo scritto e tradotto da O. Navarre. 4e circolazione 2003. 166 p.
* Teofraste. Metafisica. Testo modificato, tradotto e annotato da A. Laks e G. W. Most con la collaborazione di Ch. Larmore e E. Rudolph e per la traduzione araba di M. Crubellier. 3a edizione 2002. XC, 119 p. ISBN 978-2-251-00422-8

Teofrasto - un famoso scienziato greco antico, naturalista, uno dei creatori della botanica, filosofo - era originario della città di Erez, dove nacque nel 371 a.C. e. In gioventù, trasferitosi ad Atene, fu allievo di famosi filosofi (nella sua città mostrò interesse anche per la filosofia, ascoltando Leucippo). Dapprima fu studente all'Accademia di Platone e, dopo la sua morte, divenne studente al Liceo aristotelico.

Rimase in questa veste finché Aristotele non lasciò Atene per sempre.

Le fonti indicano che Teofrasto era una persona intelligente, versatile, possessore delle migliori qualità spirituali: umanità, gentilezza, reattività. La sua biografia non è stata segnata da eventi inaspettati o shock speciali. Dopo la sua nascita fu chiamato Tirtham, ma Aristotele, come dice la leggenda, gli diede il soprannome di Teofrasto, che significava “oratore divino”, “possessore della parola divina”. È difficile determinare quanto sia vera la leggenda, ma è noto che Teofrasto era davvero un eccellente oratore e lo studente preferito di Aristotele, che divenne uno dei suoi pupilli più famosi. Fu a lui che Aristotele lasciò in eredità tutti i suoi manoscritti e la biblioteca accumulata, e fu Teofrasto a dirigere la scuola peripatetica quando il mentore morì. Fonti antiche raccontano che il numero degli allievi di Teofrasto raggiunse le duemila persone, e il suo nome risuonò ben oltre i confini del suo paese.

Si ritiene che Teofrasto fosse autore di 227 opere. La maggior parte di essi non è sopravvissuta fino alla nostra era, e quelli rimanenti portano l'impronta distruttiva del tempo e ripetute riscritture. Due importanti opere di botanica sono sopravvissute fino ad oggi. Il primo, composto da 9 libri, è “Storia naturale delle piante”, che delinea la sistematica, l'anatomia e la morfologia delle piante (usando la terminologia moderna). Lo stesso materiale fattuale, ma presentato dal punto di vista della fisiologia vegetale (teorica e applicata), ha costituito la base del secondo saggio - "Sulle cause delle piante", o "Sui fenomeni della vita nelle piante", composto da 6 libri.

Una valutazione oggettiva delle opere botaniche di Teofrasto è complicata dalla conservazione incompleta delle sue opere, nonché dalla difficoltà di distinguere tra le idee del filosofo e il suo eccezionale mentore Aristotele. È possibile che Teofrasto predicasse i suoi pensieri in misura maggiore di quanto fosse uno scienziato indipendente. Nel senso stretto del termine, le opere di Teofrasto non possono essere definite scientifiche, tuttavia, per il suo tempo, le sue opere erano la migliore raccolta di informazioni sul mondo vegetale. Inoltre, sono un prezioso monumento alla cultura dell'antica Grecia nel suo insieme. È anche noto che Teofrasto scrisse il "Libro di testo di retorica", nonché il libro "Personaggi", in cui analizzò vari tipi di persone. Tutte queste pubblicazioni non sono sopravvissute fino ad oggi.